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questo luogo - come la consapevolezza di una presenza in agguato subito sotto le apparenze visibili -
Trasformato in documento elettronico da Naamah (http://utenti.tripod.it/Naamah).
Al azif (Necronomicon)  traduzione in italiano dalla versione tradotta in greco da Teofilatto.
che mi fa pensare di essere in uno dei confini del mondo, in uno di quei posti infami che segnano il
limite fra il mondo che gli uomini considerano orgogliosamente proprio e gli sconfinati spazi esterni
di cui la maggior parte di quegli stessi uomini non sospetta neanche l esistenza.
Questo luogo è una Porta in cui lo spazio degli uomini si apre ed i blasfemi esseri degli spazi
esterni, gli adoratori del Caos urlante che sta fuori in agguato perenne, sono entrati un giorno e
torneranno ad entrare quando qualcuno risveglierà dall abisso le loro oscure divinità.
In un lampo ho una visione. Mi vedo nel corpo di una formica; cammino sulla sabbia e
davanti a me ho l imbuto del formica-leone. So che sul fondo si nasconde una minaccia orrenda ma
sono come attirato dal centro dell imbuto. Le pareti di sabbia sembrano scorrere verso il basso e
scomparire silenziosamente al centro dove però non si vedono fori. Continuo a fissare le pareti: le
vedo scorrere senza movimento. Il formicaleone è l infame Cthulhu. Le pareti scivolano verso il
centro: non le vedo muoversi ma so che stanno discendendo lentamente, inesorabilmente finché,
vengono inghiottite dal centro. Sotto c è Cthulhu.
Non vedo più altro. Il cerchio alla testa si stringe: sento un ronzio crescente. Continuo a
fissare spasmodicamente il centro dell imbuto come se sapessi che da lì sta per uscire qualcosa che
cerca me. O forse sono io che devo andare: Cthulhu mi aspetta, Cthulhu mi chiama.
Il ronzio mi sta spaccando la testa: mi sembra di avere uno sciame di mosche impazzite
intrappolate nel cranio. Non lo sopporto più.
Devo andare.
Cthulhu sta chiamando la mia mente.
Devo andare.
Cthulhu vuole la mia mente.
Vado.
Qualcosa deve essersi spezzato all improvviso.
Mi sono risvegliato sulla mia stuoia. Ho freddo e tremo come in preda ad una tensione
insostenibile. Improvvisamente mi torna in mente tutto quello che ho visto e mi trovo in preda al
terrore perché ho compreso il significato della brusca interruzione. Ydn deve aver troncato la visione
nel modo più rapido e netto che è riuscito a trovare anche a costo di rischiare la mia vita.
E conosco soltanto un motivo che possa giustificare una simile fretta. Ydn deve aver intuito
quello che io stavo provando e mentre io lo comprendo soltanto ora quando forse è ormai troppo
tardi - deve aver visto anche quale ne era il significato profondo. La realtà ultima che ora io a
malapena oso scrivere è che in quei momenti tremendi Cthulhu sepolto ma non morto davanti a noi
aveva visto in qualche modo che non voglio immaginare il temerario visitatore ed aveva rivolto la
sua blasfema attenzione verso di lui per creare ancora una volta il legame con cui lo avrebbe reso in
eterno suo schiavo. Capisco ora che sono arrivato sul punto di mettere la mia mente
sull innominabile altare di Cthulhu come offerta vivente perché la facesse sua e mi rendesse suo
schiavo per sempre. E non sono ancora sicuro che non abbia avuto il tempo e la possibilità di farlo.
Visione 22
Sono stato a Leng. Non nella già tremenda Yan-Ho su quèsta Terra in cui pure qualcuno è
stato, anche se vorrebbe non averlo fatto; non in quello che c è oltre lo Hatheg-Kla da cui gli Altri
Dei sorvegliano i patetici dei della Terra.
Sono stato a Leng, quella che è su questa Terra che voi credete vostra ma non è parte di essa
perché Leng sta su questa Terra come un osceno bubbone su un corpo, come una infezione che lenta-
mente ma inesorabilmente si estende sul corpo e ne prende possesso anche se il corpo ancora non sa
- o non vuole sapere - che ormai è vittima destinata.
Strano e lungo è il cammino per andare a Leng. E strano perché Leng è ovunque e in nessun
posto. Ogni porta può essere quella che si apre su Leng; dietro ogni angolo si può spalancare l abisso
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